Le condizioni degli animali negli allevamenti
Se non hai la possibilità di rifornirti della carne che mangi, da un fornitore di fiducia, oppure direttamente nelle aziende agricole che effettuano questo servizio, informarti sul metodo di allevamento degli animali è la prima tappa verso il consumo responsabile.
Purtroppo in molte parti del mondo gli animali per la produzione della carne crescono in allevamenti intensivi e sottoposti a forte stress, sopravvivendo in condizioni paurose, in vere e proprie “macchine per la carne”.
Non è tutto. L’industria della carne ha un elevatissimo impatto sull’ambiente e non è sostenibile. A livello globale si impiega, per nutrire gli animali, circa un terzo della produzione complessiva di cereali; da solo basterebbe per sfamare ben 3 miliardi di persone e non i circa 800 milioni di persone attualmente sottonutrite (stime Fao).
Le mucche, che produrrebbero meno di 10 litri di latte al giorno per il proprio cucciolo, sono state portate a produrne fino a 40 litri. Questa situazione le costringe ad avere mammelle costantemente pesanti, tese e molto spesso soggette a mastite, una dolorosa infiammazione.
Allo stesso modo le galline, in allevamento intensivo sono state selezionate per produrre quasi un uovo al giorno, il triplo di quello che avverrebbe in un contesto libero.
Per soddisfare la domanda di carne di pollo, siamo arrivati a far crescere questi volatili sempre più rapidamente in modo da macellarli in un tempo minore. Attualmente il pollo da allevamento intensivo raggiunge il peso di abbattimento in circa 6 settimane, impiegando un terzo del tempo necessario rispetto a qualche decennio fa. Inoltre, sempre nell’ottica di far fronte all’enorme richiesta, i polli devono necessariamente essere più grossi: 50 anni fa un esemplare adulto pesava meno di 1 kg, oggi ne pesa più di 4.
Rimanendo in tema di produzioni crudeli, uno dei casi più estremi è sicuramente quello del Foie Gras. Anatre e oche sono stipate in gabbie minuscole che impediscono loro di compiere il minimo movimento, attraverso la pratica del gavage, con la quale, attraverso un tubo inserito nella gola, vengono ingozzate di cibo grasso più volte a giorno. Tutto ciò per far raggiungere al fegato degli animali, dimensioni abnormi, fino al 10 volte il normale.
Per far ingrassare i maiali nel minor tempo possibile, gli stessi vengono selezionati e costretti in piccoli recinti dove non hanno modo di muoversi oltre ad essere nutriti con farine e cibi altamente proteici. Alla nascita inoltre, i maschi sono castrati con un bisturi o con un’apposita macchina, senza alcuna anestesia per non pregiudicare il sapore della carne qualora l’animale venisse ucciso dopo la pubertà. A tutti i maiali si taglia la coda per ovviare alle devianze comportamentali dovute al’allevamento intensivo, che li porta a mordersi a vicenda. Tutto questo è legale.
In Italia, per seguire i principi stabiliti dalle norme europee, il Ministero della Salute ha elaborato un “Piano Nazionale per il Benessere Animale” che prevede l’individuazione di criteri armonici per valutare l’attività degli allevamenti italiani, controlli annuali, un coordinamento efficace tra le varie autorità di verifica e attività di formazione specifica per veterinari e allevatori.
Nella mia macelleria puoi trovare solo carne proveniente da aziende agricole e da allevamenti all’aperto, dove gli animali sono rispettati in tutte le loro fasi di crescita e vivono in un ambiente libero, sano e controllato.
Vedi anche articolo sui mangimi https://www.centrocarniadriano.it/?p=124